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  I sapienti C’è un brano del Vangelo dove Gesù benedice il Padre perché ha tenuto nascoste queste certe cose ai sapienti [1] . Mi ha sempre affascinato questa frase. Chi sono i sapienti? E chi sono i piccoli? Ho un amico che considero quasi un fratello che dona al mio burbero carattere la sua “leggerezza”. Abbiamo alcune cose in comune: l’essere nati poveri senza che nessuno ce l’abbia fatto pesare, l’amore per la montagna (ma lui la frequenta veramente) e soprattutto i valori: ciò che conta nella vita. Per il resto: dal come vestirsi, alla politica, dagli hobbies, al come prendere gli eventi dell’esistenza, siamo diversi. Lui è ottimista e sdrammatizza ogni cosa, io sono ansioso e sento i problemi prima che ci siano. Anche il percorso e nostri interessi culturali sono diversi. Entrambi abbiamo sentito su una schiena ancora acerba il peso del lavoro manuale. Poi io ho abbracciato i libri e mi sono messo davanti ad una cattedra (dietro o seduto non mi è mai piaciuto) e lui è dive...
  Sugli anziani (anche preti) La presentazione del mio secondo libro ai preti anziani (una quindicina) è prevista per fine luglio in un albergo del Trentino. Nello stesso periodo sono in vacanza con mio figlio, sua moglie, la mia e i miei nipoti. Sempre in montagna. Siamo però all’estremo opposto della regione. Due ore di viaggio in auto per passare da una valle all’altra. Le stesse che occorrono per tornare a casa. Con poco consenso dei miei familiari, decido di andare, dopo che mi è stato garantita la possibilità di pernottare. Infatti, l’incontro è dopo cena. Faccio la strada normale. Questo comporterà più tempo per il viaggio. Mi godo i vari paesaggi e, a volte, mi fermo per contemplare. Così impiego tre ore al posto di due. Non mi interessa. C’è comunque prima la cena. A tavola mi fermo con un gruppo di sacerdoti ottantenni, consacrati nello stesso anno. Sono cinque. Qualche compagno di messa ha già lasciato questo mondo. Li guardo e penso: “Quanta ricchezza spirituale c’è...
  Riconquistare i giovani Ricevo per posta, ogni lunedì, L’Avvenire (l’edizione di domenica). Mi balza all’occhio subito un titolo che, parlando della futura GMG, dice: “Dobbiamo riconquistare i giovani”. Penso scherzando tra me e me: "I vecchi possiamo anche perderli!". Un amico prete, che ha avuto grandi responsabilità parrocchiali, ora, raggiunta una certa età (come se esistesse “una certa età” quando ritirarsi!), è ritornato nel suo paese natale, dove ha una casa, e vive in modo nuovo il suo sacerdozio. Il Vescovo gli ha chiesto di occuparsi dei preti anziani. Lui organizza incontri conviviali e spirituali. Sono andato a parlare del mio libro “ Ho avuto paura ” a cinque o sei suoi confratelli, in un corridoio del Seminario, dove passano le loro ultime giornate sfogliando breviari consunti. Intorno a noi c’erano quelli “giovani” che si animavano e si sbracciavano come dannati (direbbe Bennato in una canzone) per organizzare il Grest: centinaia di animatori giovanissimi c...
  Cos’è la verità? Quando sono andato a Barcellona. Davanti alla meravigliosa Sagrada Familia, una cosa mi ha stupito, tra le altre. Su una porta di bronzo della Cattedrale, sono riportate, in lingua catalana, alcune frasi dei Vangeli. Sono scure, come lo è il bronzo segnato dal tempo. Ce n’è però una, tra le tante, che emerge luminosa e quasi dorata perché volutamente lucidata: “ I què es la veritat ?” “Cos’è la verità?”: la domanda più bella dei Vangeli. Una domanda fatta da un uomo, sangue del nostro sangue italico, che non attende neppure la risposta. Che rabbia, quando leggo questo brano. Mi dico: “Pilato, hai fatto la domanda delle domande. Aspetta la risposta. No? No!”. Quello, volta le spalle e si rivolge alla folla. Dico io: “Hai messo il dito nella piaga, hai gettato il sasso nel lago del mistero, e ritrai la mano?” Quanto vorrei esserci stato e gridare: “E no! Hai fatto la domanda delle domande. Ora ascolta”. Ma sicuramente non avrebbe capito, come anche noi oggi fat...
  I l giudizio degli uomini sugli uomini Più il calendario aggiunge anni alla mia data di nascita, meno mi fido dei giudizi degli uomini (e delle donne, senza distinzione) sugli uomini e sulle donne. Ho sentito pareri discordi e addirittura opposti sulle persone, soprattutto insegnanti, medici e preti. Ma credo che valga per ogni ministero. Come può una persona essere eccezionale e pessima nello stesso tempo? Vittorina Gementi scriveva, nel suo testamento spiritale: ciò che ostacola il piano di Dio (io direi l’azione dello Spirito nella manifestazione della verità) sono le paure, gli egoismi e le vanità [1] . Sante parole! Non abbastanza meditate. Il giudizio degli uomini sugli uomini è spesso determinato da questi tre spiriti maligni. Fanno male e producono male. Le paure senza volontà, gli egoismi per debolezza, le vanità addirittura con il falso vestito del perbenismo.   Pensiamoci, non sono solo parole, sono atteggiamenti che, come tumori, si riproducono nello spirito ...