Cos’è la verità?
Quando sono andato a
Barcellona. Davanti alla meravigliosa Sagrada Familia, una cosa mi ha stupito,
tra le altre. Su una porta di bronzo della Cattedrale, sono riportate, in
lingua catalana, alcune frasi dei Vangeli. Sono scure, come lo è il bronzo
segnato dal tempo. Ce n’è però una, tra le tante, che emerge luminosa e quasi
dorata perché volutamente lucidata: “I què es la veritat?”
“Cos’è la verità?”: la
domanda più bella dei Vangeli. Una domanda fatta da un uomo, sangue del nostro
sangue italico, che non attende neppure la risposta. Che rabbia, quando leggo
questo brano. Mi dico: “Pilato, hai fatto la domanda delle domande. Aspetta la
risposta. No? No!”. Quello, volta le spalle e si rivolge alla folla. Dico io: “Hai
messo il dito nella piaga, hai gettato il sasso nel lago del mistero, e ritrai
la mano?” Quanto vorrei esserci stato e gridare: “E no! Hai fatto la domanda
delle domande. Ora ascolta”. Ma sicuramente non avrebbe capito, come anche noi
oggi fatichiamo a vedere il disegno del tappeto. Siamo stupidamente attratti
dai fili, sul retro che si intrecciano. E balbettiamo delle risposte timorose e
incerte.
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